Esercizi commerciali che abbassano le serrande e famiglie che non sanno più come arrivare a fine mese. Sono questi i risultati degli aumenti illeciti in bolletta di luce e gas, che da qualche mese a questa parte stanno mettendo a dura prova le tasche degli italiani. Complici gli incrementi generalizzati dei prezzi delle materie prime, cominciato già nel 2021 e accentuato dalla guerra in Ucraina, è infatti sempre più difficile contenere i costi dei prodotti energetici. Le conseguenze, da qualche mese a questa parte, sono stati aumenti considerevoli delle bollette di luce e gas da parte dei fornitori. Le cosiddette modifiche unilaterali del contratto che hanno portato, nella maggior parte dei casi, a cifre da capogiro e che sono stati definiti “aumenti illeciti” dalle Istituzioni.
Aumenti illeciti: cosa prevede il Decreto Aiuti – bis
Proprio per andare incontro alle esigenze di famiglie e lavoratori e regolare il fenomeno dei ritocchi unilaterali dei prezzi, il Governo ha approvato il Decreto Aiuti-bis. Pubblicato lo scorso 21 settembre 2022, prevede “misure urgenti per il contenimento del costo dell’energia e dei carburanti”. In particolare, è necessario soffermarsi sull’articolo 3, in cui si affronta la questione riguardante gli aumenti illeciti delle utenze. Il Governo infatti ha sospeso fino al 30 aprile 2023 “l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo”. In sostanza, ogni ritocco applicato in bolletta senza un preventivo accordo con l’utente fa parte dei cosiddetti aumenti illeciti. Pertanto, tutte le comunicazioni relative agli aumenti inviate sono da considerarsi “inefficaci”.
Cosa fare in caso di aumenti illeciti?
Tenendo conto del Decreto Aiuti – bis, gli utenti possono quindi far valere i propri diritti e contestare l’aumento in bolletta facendosi affiancare da un legale. Dall’altro lato, però, se il fornitore è in grado di dimostrare che il contratto in essere è troppo oneroso, può, dopo aver ricevuto l’approvazione da parte di un Giudice, decidere di recedere dal contratto.
A tal proposito, si riporta una comunicazione ricevuta da un fornitore di energia elettrica a seguito di una lettera inviata dal sottoscritto in merito alla modifica unilaterale del contratto. Nel mese di maggio 2022, il fornitore aveva comunicato che avrebbe aumentato le tariffe e ha applicato l’aumento da settembre 2022, senza tener conto del Decreto Aiuti – bis: ma, a seguito dell’intervento legale del sottoscritto, l’applicazione delle nuove condizioni contrattuali e l’aumento della tariffa sono stati sospesi.
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