Il rilascio ovvero liberazione degli immobili locati ad uso non abitativo è un problema sempre più diffuso nel panorama degli affitti commerciali. Quando avviene uno sfratto, infatti, il conduttore o locatario ha il dovere di lasciare i locali entro un determinato periodo di tempo.
Ma quando esattamente può avvenire uno sfratto dai locali commerciali? Quali sono i motivi che possono portare ad una tale decisione? In questo articolo analizzeremo gli aspetti legali del processo di sfratto dei locali commerciali.

I motivi per cui può avvenire uno sfratto dai locali commerciali possono essere svariati. Il più comune è il mancato pagamento dell’affitto. Se il locatario non paga il canone per un periodo di tempo prolungato, il proprietario dell’immobile ha il diritto di richiedere la liberazione dei locali, inviando al conduttore una formale intimazione di sfratto con fissazione di udienza per la convalida dello sfratto medesimo, presso il tribunale competente.
Altra fattispecie in cui può avvenire il rilascio dell’immobile, è l’uso improprio del locale commerciale. Ad esempio, se il conduttore utilizza il locale per scopi diversi da quelli stabiliti dal contratto di affitto, il proprietario può agire per ottenere la risoluzione del contratto e la liberazione dell’immobile
Lo stesso può avvenire nel caso in cui vengano commessi atti vandalici o danneggiamenti al locale commerciale.

La procedura di sfratto: come avviene

In ogni caso, la procedura di sfratto dei locali commerciali inizia con la notifica di una apposita intimazione di sfratto, che va poi iscritta presso il tribunale competente. Il proprietario deve dimostrare di avere il diritto di richiedere il rilascio, presentando la documentazione relativa al contratto di affitto e segnalando il mancato pagamento dei canoni di locazione o presentando le prove delle violazioni del locatario.
Il tribunale quindi, sentite le parti in causa, emette un’ordinanza di sfratto o una ordinanza provvisoria di rilascio, che deve essere notificata al locatario. Il locatario ha il diritto di difendersi, ad esempio dimostrando il pagamento.
Se il conduttore non rispetta l’ordinanza di sfratto, il proprietario può richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario per l’esecuzione forzata dello sfratto, eventualmente anche con l’ausilio delle forze dell’ordine. Il locatario ha comunque il diritto di recuperare i propri beni entro un periodo di tempo stabilito dall’ufficiale giudiziario.

In ogni caso, è pressoché indispensabile cercare il supporto di un avvocato, soprattutto per il proprietario.

Il ruolo dell’avvocato nel processo di sfratto dai locali commerciali

L’avvocato ha un ruolo fondamentale nelle situazioni di sfratto dei locali commerciali. È infatti in grado di fornire consulenza legale approfondita sia al proprietario del locale che al locatario, aiutandoli a navigare tra le complesse norme giuridiche che regolano la materia.

In particolare, l’avvocato può:

• Assisterne le parti nel redigere il contratto di affitto, al fine di garantire che sia in regola con le norme giuridiche e rispetti gli interessi di entrambe le parti;
• Consigliare il proprietario sulle misure legali da adottare nel caso di violazioni del contratto di affitto da parte del locatario, ad esempio richiedere lo sfratto e/o il pagamento degli affitti arretrati, così come di eventuali danni;
• Aiutare il locatario a presentare una difesa in caso di richiesta di sfratto, anche attraverso la negoziazione di una risoluzione amichevole della controversia;
• Garantire che tutte le procedure di sfratto siano conformi alle norme giuridiche, evitando che si verifichino eventuali violazioni dei diritti delle parti coinvolte.

Inoltre, l’avvocato può rappresentare le parti coinvolte in tribunale in caso di controversie legali, garantendo un’adeguata tutela dei loro interessi.

Sei un proprietario o locatario e hai bisogno di assistenza in merito agli sfratti commerciali? Contattami per una consulenza.