La questione della restituzione del mantenimento versato al coniuge è un argomento di grande importanza nel diritto di famiglia, in quanto può avere un impatto significativo sulla situazione finanziaria delle parti coinvolte. In questo articolo, esamineremo le circostanze in cui è possibile richiedere la restituzione del mantenimento versato al coniuge e i criteri che vengono applicati per stabilire se tale richiesta deve essere accolta.
In primo luogo, è importante sottolineare che il mantenimento coniugale è una somma di denaro che viene pagata da un coniuge all’altro in seguito alla separazione o al divorzio. Questo pagamento ha lo scopo di garantire che il coniuge che ha una minore capacità economica possa mantenere uno standard di vita simile a quello che aveva durante il matrimonio. Il mantenimento coniugale può essere stabilito da un accordo tra le parti o da una decisione del tribunale.
Restituzione del mantenimento: cosa dice la legge
La riduzione o revoca del mantenimento coniugale è disciplinata dall’articolo 156 del Codice Civile, che regola gli effetti della separazione sui rapporti patrimoniali tra i coniugi. Tale articolo prevede che, in caso di separazione o divorzio, il coniuge tenuto al versamento del mantenimento può chiedere al giudice la revoca o la modifica del provvedimento che ha disposto l’obbligo di versare il mantenimento, se sopravvengono giustificati motivi che rendono insostenibile l’adempimento dell’obbligo: ad esempio, tra i motivi che possono essere presi in considerazione dal giudice, rientrano la perdita del lavoro, la riduzione del reddito, il peggioramento delle condizioni di salute o l’indebitamento.
Per poter richiedere anche la restituzione del mantenimento, il coniuge che ha effettuato i pagamenti deve dimostrare non solo l’esistenza di gravi motivi, ma anche che, fin dall’origine, il richiedente o avente diritto (cioè l’altro coniuge o il figlio divenuto autosufficiente dal punto di vista economico) non aveva i presupposti per ottenere l’assegno di mantenimento o divorzile. La questione è stata chiarita di recente con la sentenza n. 32914 del 08/11/2022 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione
Va tenuto presente che, per decidere sulla riduzione o revoca dell’assegno, il giudice valuterà anche il comportamento del coniuge che ha ricevuto il mantenimento, in particolare se ha fornito informazioni false sulla propria situazione economica o se non ha adempiuto alle proprie obbligazioni nei confronti dell’altro coniuge.
È importante sottolineare che la richiesta di restituzione del mantenimento può essere presentata solo in caso di separazione o divorzio.
In caso di accoglimento della richiesta di restituzione del mantenimento, il giudice può disporre la restituzione di parte o dell’intera somma versata, in base alle circostanze del caso.
Quando si deve restituire il mantenimento?
Nel caso in cui il coniuge che ha pagato il mantenimento ritenga di aver effettuato pagamenti in eccesso rispetto a quanto dovuto, può richiedere la restituzione del denaro versato. Tuttavia, questa richiesta deve essere supportata da motivi validi e documentati, ad esempio la scoperta di informazioni che dimostrino che il coniuge che ha ricevuto il mantenimento ha fornito informazioni false sulla propria situazione finanziaria.
Per determinare se il richiedente ha diritto alla restituzione del mantenimento versato, il tribunale considererà vari fattori, tra cui la durata del matrimonio, il tenore di vita durante il matrimonio, le capacità lavorative dei coniugi e le eventuali obbligazioni finanziarie che le parti hanno assunto. Il tribunale valuterà anche se il richiedente ha adempiuto alle proprie obbligazioni finanziarie nei confronti dell’altro coniuge.
Inoltre, il tribunale valuterà se la richiesta di restituzione del mantenimento è giustificata dal punto di vista equo e ragionevole. Ad esempio, se il richiedente ha vissuto in una situazione di grave difficoltà economica a causa dei pagamenti di mantenimento effettuati, il tribunale potrebbe decidere di accogliere la richiesta di restituzione. Tuttavia, se il richiedente ha vissuto in una situazione di grande agio, nonostante i pagamenti di mantenimento effettuati, il tribunale potrebbe respingere la richiesta di restituzione.
Si allega qui la succitata sentenza n. 32914 del 08/11/2022 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in merito alla revoca del mantenimento, che sancisce alcuni casi in cui è possibile ottenere la restituzione del mantenimento versato al coniuge.
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