Il mantenimento del figlio maggiorenne è una questione che suscita molte domande tra i genitori e nelle famiglie in generale. Molti si chiedono se sia possibile smettere di mantenere il figlio maggiorenne, soprattutto se questi non sta studiando o non ha ancora trovato un lavoro.
La risposta a questa domanda dipende dalle circostanze specifiche di ogni singolo caso; anche se è la legge a stabilire se il mantenimento del figlio maggiorenne è dovuto oppure no. In particolare, è il Codice Civile a prevedere il mantenimento dei figli maggiorenni nei casi di separazione o divorzio dei coniugi, ossia dei genitori.
A questo proposito, tra gli articoli più importanti bisogna sicuramente citare l’art. 337 septies del Codice Civile, che, nell’ambito della separazione dei coniugi e del divorzio, così stabilisce: “Il giudice, valutate le circostanze, può disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico. Tale assegno, salvo diversa determinazione del giudice, è versato direttamente all’avente diritto. Ai figli maggiorenni portatori di handicap grave si applicano integralmente le disposizioni previste in favore dei figli minori”.
Esistono però dei requisiti da rispettare affinché l’assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne possa essere erogato:
1. Il figlio maggiorente deve risiedere ancora con i genitori; oppure con uno dei due, se separati o divorziati.
2. Non deve essere autonomo dal punto di vista economico. Se però viene dimostrato che la mancanza di un reddito dipende da negligenza o pigrizia, il figlio maggiorenne perde il diritto al mantenimento.
3. Se il figlio maggiorenne lavora, ma il reddito non consente di vivere in modo adeguato, l’assegno di mantenimento, in linea di massima, deve essere erogato. Se i genitori (oppure il genitore separato o divorziato che è tenuto all’obbligo di mantenimento) sono in grado di dimostrare che il figlio maggiorenne provvede autonomamente al proprio sostentamento, possono chiedere l’estinzione dell’obbligo di mantenimento.
L’estinzione del mantenimento
Naturalmente è possibile smettere di mantenere il figlio maggiorenne: ma questo può avvenire solo in presenza di determinate condizioni. Innanzitutto, la famiglia deve dimostrare l’autonomia economica del figlio maggiorenne. Questa può essere provata attraverso la presentazione di documenti che attestino la sua situazione lavorativa o l’avvio di un’attività imprenditoriale. Inoltre, se il figlio ha completato gli studi universitari o ha acquisito una formazione professionale, può essere richiesta la cessazione del mantenimento.
In ogni caso, è importante ricordare che la richiesta di estinzione dell’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne deve essere valutata in base alle circostanze specifiche di ogni caso. È necessario quindi valutare attentamente la situazione economica del figlio e la sua capacità di provvedere autonomamente al proprio sostentamento.
A quanto ammonta l’assegno di mantenimento?
L’art. 316 del Codice Civile stabilisce che i figli hanno diritto ad un mantenimento adeguato, che deve essere garantito anche in caso di separazione o divorzio dei genitori. In quest’ultimo caso, l’importo viene stabilito tenendo in considerazione diversi fattori, tra cui:
• Il tenore di vita del figlio
• I redditi di entrambi i genitori
• La permanenza a casa dei genitori
A proposito di mantenimento del figlio maggiorenne, si riporta qui di seguito una sentenza della Corte di Cassazione in merito alla cessazione del mantenimento di una figlia ultraquarantenne, su ricorso di uno dei due genitori. In particolare, risulta avvalorato il limite di età di 34 anni, oltre il quale il mantenimento, in generale, non è più dovuto: salvi comunque casi specifici.
Ordinanza mantenimento figli maggiorenni
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